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Recensione "La ballata dei sassi", di Carlos Solito


Titolo: La ballata dei sassi
Autore: Carlos Solito
Casa editrice: Sperling&Kupfer
Prezzo: 15,90€
Pagine: 270
Genere: Romanzo


"Uno, solo uno. Prendetevi un giorno e andate nel circo della luce in Lucania. É un posto pieno di vertigini e sete, crete e ramarri, dove i calanchi sono i segni di quel grande rapace che é il tempo. Salite, scendete, sudate a dovere, salite ancora e scendete ancora. Incontrerete fichi d'India, ciuffi di sparto, cuscini di amarantacee e ulivi robusti come colonne doriche che mantengono il tempio della fatica: la terra. Poi incontrerete una fila di case bianche sulla cresta di un burrone pieno di commozione e solitudine. Qui c'é silenzio antico, che ad ascoltarlo bene graffia dolce dolce come il pennello sulla tela vergine. Fate come me, arrivate alla Luma, scegluetevi il miglior muretto sul quale sedervi, chiudete gli occhi per un momento lungo una vita e, quando sentirete il grido lontano di una poiana, riapriteli lentamente. Gagliano vi sembrerà un quadro, una frase, una lacrima di Carlo Levi che é ancora qui. Giuro, é qui! In questo posto dove Cristo viene a riposare e dove nessuno vorrebbe piú andar via, a partire da me". 

Se dovessi riassumere questo libro in tre parole, sceglierei "magia e poesia": la magia, attraverso il viaggio on the road della protagonista Maria, dei paesaggi, profumi, sapori, ospitalitá e tradizioni della Basilicata, e la poesia con cui tutto ció viene descritto e raccontato da chi quella Terra la ama profondamente e riesce a trasmettere questo amore a chi legge.

Magia rappresentata anche dall'immagine di copertina, la prima cosa per cui l'ho amato, nata dalla fusione di una foto di Matera fatta dall'autore stesso e da un quadro con il cielo stellato, di Mariantonietta Salvatore.

É una storia che resta dentro per l'atmosfera che crea, facendo sí che si abbia la sensazione di essere proprio lí con i protagonisti e lascia anche il dispiacere di essere arrivati alla fine e doversi separare da loro.

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